sabato, febbraio 28

sostanze

Ah! Allora, lo vedo, la regina Mab è venuta a trovarti.

Essa è la levatrice delle fate, e viene,

in forma non più grossa di un agata 

all'indice di un anziano, 

tirata da un equipaggio di piccoli atomi,

sul naso degli uomini, mentre giacciono addormentati.

I raggi delle ruote del suo carro son fatti di esili zampe di ragno;

il mantice di ali di cavallette, 

le tirelle del più sottile ragnatelo;

i pettorali di umidi raggi di luna,

il manico della frusta di un osso di grillo,

la sferza di un filamento impercettibile;

il cocchiere è un moscerino in livrea grigia,

grosso neppure quanto la metà del piccolo insetto tondo,

tratto fuori con uno spillo dal pigro dito di una fanciulla.

Il suo cocchio è un guscio di nocciola,

lavorato dal falegname scoiattolo o dal vecchio verme,

da tempo immemorabile carrozzieri delle fate.

In questo arnese essa galoppa da una notte
all'altra
attraverso i cervelli degli amanti,

e allora essi sognan d'amore; sulle ginocchia dei cortigiani,

che immediatamente sognan riverenze;

sulle dita dei legulei,
che subito sognano onorari,

sulle labbra delle dame che immantinente sognano baci,

su quelle labbra che Mab adirata
spesso
affligge di vescicole perché il loro fiato è guasto

da confetture; talvolta essa galoppa sul naso di un sollecitatore,

e allora, in sogno, egli sente l'odore d'una supplica,

talora va, con la coda di un porcellino della decima,

a solleticare il naso di un parroco mentre giace addormentato,

e allora egli sogna un altro benefizio;

talora ella passa in carrozza sul collo di un soldato,

e allora egli sogna di tagliare gole nemiche, sogna brecce,

agguati, lame spagnole, e trincate profonde cinque tese;

poi, all'improvviso, essa gli suona il tamburo nell'orecchio,

al che egli si desta di soprassalto,

e spaventato bestemmia una preghiera o due, e si riaddormenta.

Questa Mab è proprio quella stessa che nella notte intreccia 

le criniere dei cavalli, e nei loro crini sozzi ed unti fa dei nodi fatali,

che una volta stringati pronosticano molte sciagure.

Lei è la strega, che quando le fanciulle giacciono supine,

le preme, e insegna loro per la prima volta a portare,

e ne fa delle donne di buon portamento.

Essa è colei...


[…] io parlo dei sogni,
che sono figli di un cervello ozioso,
generati da nient'altro che da una vana fantasia,
la quale è di una sostanza sottile come l'aria,
e più incostante del vento, che in questo momento carezza
il gelido grembo del settentrione, e, corrucciato,
se ne va via sbuffando, e volta la faccia
verso il mezzogiorno stillante di rugiada

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