messia
"L’altra sera sul tg locale guardavo un giovane cronista fermo
di fronte al nostro centro commerciale, che stava chiara-
mente schiattando di freddo. Il succo del servizio era: A Na-
tale i Centri Commerciali Tendono a Essere Più Affollati!
Dopodiché forniva i risvolti locali della sua indagine: (1)
Questo Vale Anche per il Nostro Centro Commerciale! (2)
Quando il Nostro Centro Commerciale È Più Affollato, Ci
Sono Più Auto nel Parcheggio! (3) Più Auto Ci Sono, Più
Tempo Ci Vuole Per Parcheggiare! E (incredibile ma vero):
(4) La Gente Continua a Fare Shopping, Perché è Natale!
Nel complesso, suonava come una notizia. Il cronista ha
tranquillamente ridato la linea allo studio: nessuno a News-
Center8 o altrove gli ha riso dietro. Gli abitanti della nostra
bella cittadina l’hanno digerita e credo che, in generale,
neanche loro gli avranno riso dietro. Loro, come me e la mia
famiglia, ci erano abituati, e accettavano l’idea che fosse ap-
pena passata un’informazione. Anche se ci avevano dato
una notizia ovvia, anche se ce l’avevano fornita con un lessi-
co banale, enfatizzato da quella bizzarra cadenza da tg («Le
temperature rigide spingono alcuni motociclisti a rinun-
ciare alle due ruote, Carrie!»), l’abbiamo digerita, e direi che
un effetto lo ha avuto: ci ha reso più ottusi e più tolleranti
verso la fuffa.
Inoltre sospetto che abbia sottilmente minato la nostra ca-
pacità di costruire frasi ambiziose, cariche di significato, o di
ridere di quelle stupide e insensate. La prossima volta che sa-
remo tentati di dire qualcosa del tipo: «Caspita, a Natale i
centri commerciali sono davvero più gettonati del solito, vi-
sto che a Natale le persone che fanno acquisti sono molte di
più, perché a Natale escono in molti per lo shopping nei cen-
tri commerciali, essendo il Natale una ricorrenza in cui si
scambiano doni» – può darsi che in effetti lo diremo, perché
questa idea ci sembra nobilitata dal fatto di averla vista in tv
tutta bella infiocchettata, nella sua elegante veste pseudo-
informativa.
E la prossima volta che sentiremo dire qualcosa del tipo:
«Stiamo seguendo questa strategia perché le altre strategie,
allorché le abbiamo prese in considerazione, abbiamo dedot-
to che, a livello di efficacia complessiva, come strategie non
erano valide: ecco perché abbiamo attuato quella che abbia-
mo intrapreso adesso, in cui i nostri nemici vorrebbero ve-
derci fallire, visto che odiano la libertà», aspetteremo di ve-
dere se il conduttore del telegiornale muore dalle risate o
soffoca un conato di vomito, ma se non succede, ci sentiremo
un po’ scemi noi, e quindi meno sicuri, e quindi più passivi.
In altre parole l’informazione deficiente ha un costo, an-
che quando l’informazione deficiente viene data senza se-
condi fini.
E il costo dell’informazione deficiente è direttamente pro-
porzionale all’onnipresenza del messaggio. "
g. saunders, il megafono spento, minimum fax 2009
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