giovedì, dicembre 3

messia

"L’altra sera sul tg locale guardavo un giovane cronista fermo

di fronte al nostro centro commerciale, che stava chiara-

mente schiattando di freddo. Il succo del servizio era: A Na-

tale i Centri Commerciali Tendono a Essere Più Affollati!

Dopodiché forniva i risvolti locali della sua indagine: (1)

Questo Vale Anche per il Nostro Centro Commerciale! (2)

Quando il Nostro Centro Commerciale È Più Affollato, Ci

Sono Più Auto nel Parcheggio! (3) Più Auto Ci Sono, Più

Tempo Ci Vuole Per Parcheggiare! E (incredibile ma vero):

(4) La Gente Continua a Fare Shopping, Perché è Natale!

Nel complesso, suonava come una notizia. Il cronista ha

tranquillamente ridato la linea allo studio: nessuno a News-

Center8 o altrove gli ha riso dietro. Gli abitanti della nostra

bella cittadina l’hanno digerita e credo che, in generale,

neanche loro gli avranno riso dietro. Loro, come me e la mia

famiglia, ci erano abituati, e accettavano l’idea che fosse ap-

pena passata un’informazione. Anche se ci avevano dato

una notizia ovvia, anche se ce l’avevano fornita con un lessi-

co banale, enfatizzato da quella bizzarra cadenza da tg («Le

temperature rigide spingono alcuni motociclisti a rinun-

ciare alle due ruote, Carrie!»), l’abbiamo digerita, e direi che

un effetto lo ha avuto: ci ha reso più ottusi e più tolleranti

verso la fuffa.

Inoltre sospetto che abbia sottilmente minato la nostra ca-

pacità di costruire frasi ambiziose, cariche di significato, o di

ridere di quelle stupide e insensate. La prossima volta che sa-

remo tentati di dire qualcosa del tipo: «Caspita, a Natale i

centri commerciali sono davvero più gettonati del solito, vi-

sto che a Natale le persone che fanno acquisti sono molte di

più, perché a Natale escono in molti per lo shopping nei cen-

tri commerciali, essendo il Natale una ricorrenza in cui si

scambiano doni» – può darsi che in effetti lo diremo, perché

questa idea ci sembra nobilitata dal fatto di averla vista in tv

tutta bella infiocchettata, nella sua elegante veste pseudo-

informativa.

E la prossima volta che sentiremo dire qualcosa del tipo:

«Stiamo seguendo questa strategia perché le altre strategie,

allorché le abbiamo prese in considerazione, abbiamo dedot-

to che, a livello di efficacia complessiva, come strategie non

erano valide: ecco perché abbiamo attuato quella che abbia-

mo intrapreso adesso, in cui i nostri nemici vorrebbero ve-

derci fallire, visto che odiano la libertà», aspetteremo di ve-

dere se il conduttore del telegiornale muore dalle risate o

soffoca un conato di vomito, ma se non succede, ci sentiremo

un po’ scemi noi, e quindi meno sicuri, e quindi più passivi.

In altre parole l’informazione deficiente ha un costo, an-

che quando l’informazione deficiente viene data senza se-

condi fini.

E il costo dell’informazione deficiente è direttamente pro-

porzionale all’onnipresenza del messaggio. "


g. saunders, il megafono spento, minimum fax 2009


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